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Pubblicato il 2 dicembre 2025

Retrospettiva sul convegno «Accessibilità elettronica» 2025

Il 21 novembre 2025, in occasione della seconda Giornata dell’inclusione digitale, si è tenuto presso la sede di Google a Zurigo, in forma ibrida, il convegno «Accessibilità elettronica». Le relatrici e i relatori hanno esplorato i temi centrali della neurodiversità, delle malattie croniche e delle disabilità invisibili e le sfide che ne derivano nello spazio digitale. Un panel di esperte ed esperti ha infine discusso dell’Atto europeo sull’accessibilità (AEA) e della sua importanza per le imprese svizzere.

A che punto è la Svizzera in materia di inclusione digitale, che cosa è cambiato negli ultimi anni e quali sfide dobbiamo affrontare?

Sono queste le domande con cui il moderatore René Jaun, giornalista di Netzwoche, ha dato il via al convegno. In occasione della seconda Giornata nazionale dell’inclusione digitale, il 21 novembre 2025, più di 200 esperte ed esperti si sono riuniti presso la sede di Google a Zurigo e oltre 700 persone hanno partecipato online.

René Jaun sul podio. Indossa una camicia bianca e parla al microfono.

La tecnologia rende la vita più accessibile.

Nel suo discorso di benvenuto, Patrick Schilling, responsabile del Google Accessibility Discovery Center, ha sottolineato il contributo che la tecnologia può dare per rendere la vita di tutte le persone migliore, più semplice e senza barriere.

Patrick Schilling sul palco. Parla in un microfono a mano, mentre sullo sfondo viene proiettata la sua immagine.

La politica chiede maggiore inclusione.

Urs Germann, responsabile dell’Ufficio federale per le pari opportunità delle persone con disabilità (UFPD), ha sottolineato che anche la politica chiede maggiore inclusione, come dimostra l’attuale iniziativa per l’inclusione. Un altro grande passo avanti è la revisione parziale della legge sui disabili (LDis) che permetterà, in futuro, di rendere obbligatorio per le aziende private offrire servizi online accessibili e senza barriere.

Urs Germann al podio. Parla al microfono. Sullo sfondo è proiettata la sua immagine. A sinistra c'è l'interprete della lingua dei segni.

È necessario un approccio aperto nei confronti delle disabilità invisibili.

Nel suo intervento Manu Heim, del Politecnico federale di Zurigo (PFZ), ha ricordato che molte disabilità sono invisibili. Ogni cervello si differenzia da un altro proprio come accade per i fiocchi di neve: da lontano sembrano tutti molto simili, ma osservandoli al microscopio, si nota che sono tutti diversi gli uni dagli altri. Così, anche il modo di pensare e di agire varia da persona a persona. Quindi, se le norme e gli standard della società sono ottimali per molte persone, per alcune creano invece un senso di sopraffazione o persino un sovraccarico. Questi aspetti vengono descritti e spiegati attraverso i concetti di «neurodiversità» e «neurodivergenza». Come affermato da Manu Heim, «dovremmo adottare un approccio aperto nei confronti delle disabilità invisibili».

Manu Heim è davanti al leggio. Lo sfondo è nero.

Le persone con disabilità uditive devono essere coinvolte nello sviluppo dei servizi.

Katja Tissi, della Scuola universitaria intercantonale di pedagogia curativa di Zurigo (HfH), lei stessa utilizzatrice della lingua dei segni, ha tenuto una presentazione sulla lingua dei segni, su come funziona e su come si differenzia dalla lingua parlata. Ha spiegato che le persone con disabilità uditive hanno limitazioni molto diverse tra loro dal punto di vista medico, linguistico e culturale. Per creare offerte digitali inclusive, Katja Tissi raccomanda di coinvolgere le persone con disabilità uditive nello sviluppo dei servizi.

Katja Tissi è in piedi a sinistra del podio. Si vedono le sue mani: sta tenendo la conferenza nella lingua dei segni.

Chiarezza nelle informazioni e nella struttura sono di grande aiuto.

Simone Russi ha accompagnato il pubblico in un racconto della propria esperienza di persona autistica nel mondo digitale. Ha affermato che «nel mondo digitale vi sono alcune difficoltà legate alla percezione» e sottolineato l’importanza di contenuti digitali ben realizzati: colori sgargianti, immagini sfocate o una struttura confusa di un sito web rappresentano infatti una sfida. Simone Russi individua un potenziale soprattutto nelle informazioni preliminari disponibili online, ad esempio indicazioni chiare su come raggiungere un luogo o su come si svolge una procedura. Anche i calendari online si rivelano particolarmente utili: per le persone interessate, è molto più semplice fissare un appuntamento online rispetto a contattare un’organizzazione per telefono o via e-mail.

Simone Russi al podio. Parla al microfono. La prospettiva della foto mostra il logo Google in grande, visibile sulla parte anteriore del podio.

Non esiste UNA soluzione unica che funziona allo stesso modo per tutte le persone.

Nel suo intervento sulla neurodivergenza nello spazio digitale, Mischa Bitterli ha sottolineato che non c’è una soluzione unica, valida per tutte le persone interessate. Ha presentato diverse strategie che possono aiutare a gestire il sovraccarico di stimoli o il caos digitale. Considera importante sapere di quali strutture ha bisogno per ritrovare la strada tra le centinaia di schede aperte e non perdere mai la visione d’insieme nella quotidianità digitale.

Mischa Bitterli se tient debout derrière le pupitre. Les bras posés sur la taille. Il sourit.

Le offerte digitali devono essere regolarmente testate da persone con disabilità.

Stefan Barac ha illustrato con alcuni esempi come i requisiti delle linee guida per l’accessibilità dei contenuti web (Web Content Accessibility Guidelines – WCAG) possano essere implementati tenendo conto delle disabilità invisibili. Ha esortato a verificare e convalidare regolarmente le offerte digitali insieme alle persone con disabilità.

Stefan Barac è in piedi al podio. Parla appoggiandosi con entrambe le mani al podio. Sullo sfondo si vedono molte foto della sua conferenza.

La tecnologia è importante, ma la vera qualità si crea insieme alle persone.

Petra Ritter, consulente per l’accessibilità presso la fondazione «Zugang für alle» (Accesso per tutti), ha illustrato l’evoluzione delle tecnologie assistive negli ultimi 25 anni: i software sono stati migliorati e gli screen reader ulteriormente sviluppati. Oggi la navigazione con uno screen reader risulta più agevole e permette di orientarsi con precisione tra i contenuti di un sito web. Al termine del suo intervento, Petra Ritter ha sottolineato due punti: in primo luogo, che la vera qualità nasce dalle persone, non soltanto dalle norme e dall’intelligenza artificiale; in secondo luogo, che il buon senso è più importante delle liste di controllo, perché quello che fa la differenza è la vera empatia.

Petra Ritter è in piedi al podio. Alla sua destra c'è un assistente, a sinistra nell'immagine l'interprete della lingua dei segni. Sullo sfondo si vede il suo volto in primo piano.

Che cosa devono sapere le imprese svizzere sull’AEA?

Il quinto anniversario della sezione germanofona dell’International Association of Accessibility Professionals (IAAP D·A·CH) è stato celebrato con una tavola rotonda sul tema «Che cosa devono sapere le imprese svizzere sull’AEA?». Nikolaus Eckereder, dell’autorità preposta alla sorveglianza del mercato per l’accessibilità digitale (Ministero degli affari sociali austriaco), Stefan Breuer, avvocato, BN-Legal (Germania), Gianfranco Giudice, UBS SA (Svizzera) e Markus Riesch, Segreteria per l’accessibilità elettronica nella Confederazione (Svizzera), hanno discusso della situazione in Germania e Austria e dei passi che le imprese svizzere dovrebbero intraprendere per implementare l’accessibilità digitale. I partecipanti erano concordi: l’accessibilità deve essere un criterio già nella procedura di appalto pubblico, in modo da garantire soluzioni digitali realmente accessibili a tutte le persone. Le imprese svizzere dovrebbero agire da subito e fare dell’accessibilità un elemento centrale imprescindibile della strategia digitale per garantire innovazione, compliance e una posizione di mercato sostenibile. La conformità AEA (sito in tedesco o francese) non dovrebbe essere vista soltanto come un obbligo fastidioso, ma come un’opportunità competitiva concreta e un contributo all’inclusione digitale.

Il convegno «Accessibilità elettronica» 2025 (sito in tedesco o francese), organizzato congiuntamente da La Posta Svizzera, FFS, SWISS TXT, PFZ, Amministrazione digitale Svizzera e UFPD in occasione della seconda Giornata nazionale dell’inclusione digitale, si è svolto come evento congiunto dell’ADIS (sito in tedesco o francese) e dell’IAAP D·A·CH (sito in tedesco).